Capitolo 48 – Il Tempio Maggiore di Roma

a120a7ff394be430b6b380b3307a712d

Il Tempio Maggiore di Roma, una delle sedici Sinagoghe ebraiche presenti sul suolo romano, sito in Lungotevere De’Cenci, in stile Liberty è uno dei più belli monumenti di Roma all’interno del ghetto ebraico e nelle vicinanze del Fatebenefratelli e l’Isola Tiberina.
Vi racconterò in questo post la mia esperienza a gennaio quando sono riuscita a visitarla durante il mio ultimo soggiorno romano.

1970006f04dd7f3e9c0df2d8b4ffa7b4Il Ghetto ebraico ormai è un quartiere caratteristico di Roma, nel secolo scorso è stata la prigione degli ebrei di Roma, costretti a vivere in quella zona lungo le sponde del Tevere da un’ordinanza papale che poi si è tradotta nelle leggi antisemitiche del fascismo.
Gli ebrei di Roma rappresentano un grande pezzo di storia di Roma stessa, a sentire la guida che vi condurrà all’interno dell’edificio sacro stesso, i veri romani di Roma sono sopratutto gli ebrei del ghetto.

Se decidete di far visita alla Sinagoga è bene che fate attenzione ad alcune cose, visionate il sito: Sito della comunità ebraica perché la Sinagoga non è aperta al pubblico durante le festività ebraiche o le celebrazioni, per poter partecipare alle celebrazioni occorre un ab3f5282fdcec3eaa97af1f50e4ed825permesso da richiedere alla direzione stessa ben motivato e non sempre è possibile ottenere quel permesso.
Tramite il sito che vi ho lasciato potete trovare informazioni dettagliate sulla comunità ebraica di Roma e le loro festività.
L’orario è assai flessibile, li trovate a questo sito qui: Museo Ebraico orari lo troverete aperto dalle 9,30 fino alle 16.30 da ottobre a marzo e fino alle 17-18 da aprile a settembre, l’estate permette orari più flessibili.
Il vernedì è aperto dalle 9 alle 14 in orario invernale e dalle 10 alle 16 in orario estivo.
37fe8d6f759bba818bfcf3a7417f55f9Il sabato è sempre chiuso, così come la domenica e durante le festività ebraiche. Tuttavia sul sito troverete tutte le info del caso.Fuori all’ingresso una piccola tabellina parla delle tariffe e delle agevolazioni, il biglietto intero è di 11 euro, gruppi (minimo 20 persone) si scende a 8 euro, per gli studenti è 5 euro e bambini sotto ai 10 anni e disabili non in gruppo, l’ingresso è gratuito.
Quando l’ho visitata io c’erano dei giornalisti, ma da quanto ho capito avevano avvisato prima la direzione del loro arrivo.

Raggiungere il Tempio Maggiore di Roma è facile anche con i mezzi stessi, ma sinceramente il percorso che mi ha suggerito Google Maps è stato di tutto rispetto e a guardarlo meglio adesso, noto come sia anche possibile fare più soste e vedere altri monumenti oltre la Sinagoga.
Il punto di partenza è il Ponte Umberto Primo, dovete attraversarlo e giungere all’altra sponda rispetto a dove si trova Castel sant’angelo e il vaticano.
La via è dritta fino a che non giungete a Piazza di Tor Sanguigna, svoltando a sinistra. fc997ad37b9b6f70925cb9120d58ca1bQuesta zona fino a Piazza delle Cinque Lune l’ho trovata davvero particolare e singolare, piena di negozietti di antiquariato e di Hotel decisamente retrò. Vi ritroverete in Corso del Rinascimento, qui potete tranquillamente fermarvi, Palazzo Madama è alla vostra destra. Ma in zona troverete anche il Pantheon e piazza Navona e poco più di giù di Piazza Navona Campo De Fiori, più altre chiesette in cui potete soffermarvi, insieme al Cafè Eustachio, vicino l’omonima chiesa se volete godervi un momento, per quanto tra il Pantheon e Campo De Fiori, i luoghi di ristoro non mancano.
Se vi siete concessi o meno questo piccolo Tour tra le mete che vi ho segnalato, per ritornare sul cammino, basterà che torniate su Corso del Rinascimento, lungo la via Piazza di Torre Argentina.
L’ultima tappa prima di giungere alla Sinagoga è sicuramente Piazza delle Cinque Scole, che apprenderete dalla Guida erano i cinque palazzi che custodivano le scuole ebraiche o per essere precise le ramificazioni dell’ebraismo stesso. 6e902352684fb388853f47e41ca203d4

Non esistono solo gli ebrei che provengono appunto dalla Palestina come molti di noi pensiamo, ci sono anche di origini spagnole (la piccola sinagoga all’interno del museo è spagnola) e questi cinque palazzi nell’omonima piazza li radunava durante il periodo in cui gli Ebrei erano chiusi nel Ghetto per ordinanza papale.
Superata la piazza siete giunti a destinazione, la Sinagoga con il Ponte Fabricio è davanti a voi, insieme all’Isola Tiberina e al Fatebenefratelli.
Ora, quando sono arrivata, visto che giungevo da Piazza delle Cinque Scole per raggiungere l’ingresso ho dovuto far il giro, l’ingresso è proprio dalla parte del Ponte in sostanza ma devo dire che poter girare attorno all’edificio è stato molto bello, ho avuto modo di osservarlo con calma, anche perché non soltanto ci sono i vetri e le porte, ma anche sulle pareti ci sono verie incisioni risalenti alla seconda guerra mondiale e agli ebrei morti durante quel periodo, quasi a ricordo e memoria di ciò che è stato, l’ho trovato molto toccante.

8b5fc34b06286d3e0efb7d3d3221acaaSulla zona intorno non mi sono soffermata all’inizio, ve ne parlerò dopo.
L’ingresso ci sono dei controlli, poi verrete indirizzati verso l’ingresso del museo, il museo in sostanza è l’inizio del Tour, sarà poi la guida a portarvi in Sinagoga, non accedete da soli.
Ho apprezzato davvero le donne del museo, tutte appartententi alla comunità ebraica stessa, molto attente e gentili, si è accorta lei che potevo accedere al ridotto e la cosa non mi è dispiaciuta devo essere sincera.
Prima di entrare vi diranno a che ora sono le visite guidate in Sinagoga, ci sono due orari diversi per quella in inglese e per quella in italiano.
Da quel che ho potuto capire, le visite in italiano sono ogni mezz’ora, quelle in inglese ogni quaranta minuti. La guida tuttavia vi verrà a chiamare e radunerà piccoli gruppi dicendo se sarà in inglese o in italiano e visto che il museo non è così grande, è assai facile che non perdiate l’appuntamento. Anche se all’ingresso, consegnata la guida vocale, vi diranno dove troverete la vostra guida, in che sala.
Insomma le informazioni non mancano!

Muniti di guida elettronica raggiungete il museo e sinceramente io ne sono rimasta estasiata.
E’ un tuffarsi nella cultura ebraica a trecentosessanta gradi, tra stoffe, utensili, libri e fotografie.
Le stole dei rabbì, i testi antichissimi, i rotoli e i contenitori in legno che custodiscono la Torah.
Non manca nemmeno la zona in cui si racconta la storia del ghetto dalle sue origini ad oggi.
E’ un tripudio di colori e di scenari questo museo, tutto perfettamente conservato.
Alcuni pezzi delle sinagoghe appartenti alle Scole sono presenti all’interno, li noterete quando vi avvicinerete alla piccola Sinagoga Spagnola, molto intima e caratteristica.
Non manca anche il periodo della guerra mondiale e i testi appartenti ai deportati.
Sono rimasta molto toccata da quella sezione, sopratutto perché mentre ero presente una nonna raccontava a sua nipote della guerra, è stato emozionante.

La Guida ci ha riuniti dopo aver terminato la visita all’interno del museo, conducendoci all’interno dell’edificio sacro, qui agli uomini è richiesto di indossare la Kippah in segno di rispetto verso il luogo sacro.
I banchi sono nominativi la navata centrale è per gli uomini, le donne seguono le funzioni religiose dalle due navate laterali.351fe190d50ec596770b9ea5fe681a5e

Non ricordo come si chiamava la guida, ma so per certo che è un’ebrea di Roma ed è stata fantastica, aperta alle domande, scherzosa e divertente, non solo ha raccontato la storia, ci ha anche concesso qualche aneddoto interessante.
L’altare è più in alto, ma questa è stata una scelta degli architetti, la Torah per quanto custodita dentro una tenda, è alla portata di tutti.
L’edificio venne costruito come a riconciliare gli ebrei con la città di Roma, doveva appunto celebrare tutto questo.
Lo stile è lo stesso dell’esterno, Liberty con colori tenui e pastello.
L’altare centrale e la tenda dov’è racchiusa la Torah ha un’iscrizione in ebraico, che sta a significare: “Santità. Ricorda il luogo in cui ti trovi.”
L’altare è imponente e con questa scritta sul frontone di quel piccolo tempietto con la tenda che racchiude la Torah la sensazione è ancora più particolare.

a6ee9bc1ca5d6d7e156b47a9ac1ce6e8I colori richiamano le Sacre Scritture, l’arcobaleno sulla Cupola che è quadrata, ricorda il diluvio universale, i cieli stellati sui tetti delle due navate, la Promessa di Dio ad Abramo circa la sua discendenza, sarebbero stati tanti quante le stelle del cielo.
C’è una grande organizzazione all’interno della Sinagoga, ordine e sinceramente ho apprezzato anche questo lato della cultura ebraica.
Si respira sacralità fra quei marmi bianchi, reale sacralità.
Alla fine della visita guidata siamo tornati al punto di partenza e lungo le mura del cortile ci sono altri reperti antichi da poter guardare.

Una volta all’esterno ho potuto godermi un po’ la zona e il quartiere, per quanto avessi dalla mia poco tempo, complice un appuntamento con degli amici.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata una chiesa davanti alla Sinagoga stessa, l’iscrizione sulla porta d’ingresso, non solo era in latino, ma anche in ebraico a testimoniare proprio questa vicinanza e unione fra le due comunità.
Dietro la Sinagoga è pieno zeppo di ristoranti Kosher, ristoranti di cucina ebraica o Romano-ebraica, è tipico del ghetto e sono davvero ottimi tutti, non ho avuto modo di provarli.15c0dec39a0c552c3ad41d3e0350ae1e

La zona del Lungotevere è caratteristica, uno scorcio di Roma che posso esser sincera mi mancava davvero.
Ponte Fabricio, è semplice eppure rimane impresso.
La giornata era grigia ma l’aria che si respirava era decisamente particolare, per qualche strano motivo era come se non fossi realmente a Roma, ma altrove.
Si respira davvero un’aria diversa nel ghetto, l’ho trovato pittorico, non posso nascondere di essermi emozionata a passeggiare sul ponte e sul Lungotevere De’ Cenci.
Il Tempio Maggiore di Roma è un luogo che merita e sinceramente spero di poter visitare più avanti con più calma e potermi concedere un pranzo in uno dei tanti Kosher in zona, senza contare che devo soddisfare la mia voglia di avere una Kippah tutta mia.

 

Articoli correlati:

 

 

Capitolo 47 – #PrayForManchester

pray-for-manchester

Lascio ai giornali di riportare i fatti, perché ci sono state fin troppe bufale intorno a quanto accaduto al concerto di Ariana Grande a Manchester lo scorso 22 maggio. Questo post, seppur parta dal fatto di cronaca, vuole essere una riflessione, il modo in cui mostriamo a chi vuole renderci schiavi che non siamo disposti ad accettare le catene in silenzio, non siamo disposti a cambiare, non siamo disposti a barattare la nostra libertà. Noi, perché non esiste un IO in queste tragedie e nella risposta alla violenza, esiste un NOI, un noi forte e chiaro. Voi non riuscirete a spegnerci, noi combatteremo non con le armi ma rifiutandoci di restare in silenzio, uniti.

 

Mi sento di voler partire proprio dalla frase di Giovanni Falcone, visto che per me, siciliana di nascita e Palermitana da una vita, ieri si è concluso il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci, dove il Giudice Falcone insieme a sua moglie e la sua scorta, hanno perso la vita.

Voglio partire proprio dalla risposta che i siciliani e l’Italia tutta ha dato a questa violenza per rispondere all’atto compiuto a Manchester un giorno prima dell’anniversario della morte di Falcone. Noi non siamo stati zitti. Loro pensavano che uccidendo lui, che osava troppo, noi tutti saremmo stati zitti. Hanno chiuso una bocca, nella speranza di chiuderle tutte e in realtà ne hanno aperte altre mille, se non di più. Hanno cercato di limitare la nostra libertà, di condizionare la nostra vita con l’uso della violenza, minacciando di strapparci la vita uccidendoci.

Noi siciliani non ci siamo piegati a quest’orrendo gioco, all’indomani della strage abbiamo battuto i piedi, all’indomani della strage eravamo tutti uniti a ricordare e la marea di gente intorno all’albero Falcone di ieri ne è la prova. Potete tentare di ucciderci e di tapparci la bocca, noi urleremo più forte.

Mi permetto di parafrasare una frase del Giudice Falcone: Coraggio è convivere con la paura ma non lasciare che questa ci cambi, in caso contrario è incoscienza.

E’ esattamente così.

Il 22 maggio scorso avete, per l’ennesima volta, terrorizzato l’intero mondo con l’uccisione di ragazzi e di bambini ad un concerto. Il punto è che, nonostante la paura che ormai ci avete messo addosso, attentato dopo attentato, noi tutti non smetteremo di vivere. Noi tutti non cambieremo il nostro futuro per essere al sicuro da voi. Non ci chiuderemo in casa e smetteremo di viaggiare, andare ai concerti, andare al ristorante o a lavoro e non smetteremo di mandare i nostri figli in luoghi come questi, non gli strapperemo le ali, no signore. Non lo faremo. Insegneremo loro a seguire le loro passioni anche se queste un giorno potrebbero strapparli via alle nostre braccia.

Cosi com’è accaduto a molte famiglie a Manchester.

Questa mattina ho letto parecchi articoli, articoli in cui Madri salutano le loro figlie, figlie che a malapena avevano 15 o 18 anni, giovanissime. Leggevo di una madre che vorrebbe avere le stesse paure che aveva la sua nel mandare una figlia al concerto. Aver paura che la inducano a ben altre strade cattive, che le capiti ben altro, ma che questo non significhi perdere la vita. Andare ad un concerto e perdere la vita nel ventunesimo secolo, non è accettabile.

Non è accettabile sapere che proprio alla fine di questo, chi è stato accolto ed è fuggito dalla guerra, decide di far scoppiare una bomba e uccidere innocenti. Strapparli alle loro passioni, impedire che possano continuare a sognare e a vivere.

Non oso immaginare come questi ragazzi, parlo di chi è sopravvissuto, possa ora vivere, possa ora pensare di uscire di casa o andare ad un altro concerto, anche solo viaggiare. Penso a come Ariana Grande possa oggi, continuare a cantare sapendo che ben ventidue vittime pesano sulla sua coscienza, pur non avendo fatto nulla.

Così come al Bataclan quasi un anno fa, oggi, sono solo ragazzi. Ragazzi che suonavano, ragazzi che erano là per poter incontrare il proprio idolo.

Che cosa c’è di male nell’avere delle passioni? Nel vivere una vita che non si riduca solo all’osservanza delle leggi di Dio?

Dio non ci fulmina per essere come siamo, con che diritto voi, semplici umani, decidete che no, non possiamo vivere cosi. Perché vi autoproclamate Dio? Perché vi mettete al suo posto e decretate che questa è la sua volontà?

Mi fa infuriare tutto questo.

Mi fa infuriare sapere che, tutto questo è successo. Ma nonostante questa rabbia, non vi odio. Non odio chi ha ucciso queste persone e chi l’ha fatto in passato e chi probabilmente sta ponderando di farlo di nuovo. Come diceva quel marito francese dopo la tragedia del Bataclan, voi il mio odio non lo averete.

Piuttosto avere il mio biasimo, perché non riuscite a vedere quale meraviglia soffocate con le vostre azioni, con il vostro estremismo.

La religione salva i popoli, ma l’estremismo li uccide, li allontana da Dio. L’estremismo non è giusto, è sbagliato, è al confine, è più male che bene, anzi è solo male, non è più bene. E forse è ancora peggiore perché si crede essere bene. Si crede essere nel giusto.

E a due giorni dalla tragedia, quando si contano le vittime, quando mi rendo conto che una di loro, era una Oncers così come lo sono io, non posso che rimanere impietrita di fronte a tutto quanto, di fronte alla realtà dei fatti. Ma questo non mi ridurrà al silenzio, non mi spingerà a smettere di viaggiare, vivere e sognare e di insegnare alle mie figlie un domani che vivere così come vogliono e desiderano non è affatto un errore, è l’unica cosa giusta, è l’unica cosa per cui valga la pena vivere.

E sono orgogliosa di tutte quelle madri, di tutti quei genitori che hanno deciso di non sporcare con odio e rancore la memoria delle figlie perse, di salutarle con amore e con calore. Di restare nell’amore nonostante la perdita, di non permettere al dolore di trasformarle in dei mostri. 

Perdere un figlio è una cosa orribile, che non posso nemmeno immaginare, ma il punto è che noi tutti, noi tutti che siamo rimasti, abbiamo il dovere di restare nell’amore. Di combattere quest’orrore con l’amore.

Se ci lasciamo cambiare da loro sarà come se ci avessero uccisi davvero.

E nessuno vuole morire. Nessuno.

E nessuno morirà.

 

Capitolo 46 – Falcone&Borsellino

caponnetto_falcone_borsellino

L’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo insieme alla scorta, quest’anno si prepara insieme a Palermo a ricordare l’evento per il venticinquesimo anno consecutivo, tanti sono gli eventi in programma tra cui la diretta serale Rai con Pif sui luoghi della memoria, uno spettacolo teatrale al Teatro Massimo, e parecchie marce organizzate dai cittadini. L’aula Bunker del carcere Ucciardone sarà interessata da una serie di interventi di grandi figure dello Stato. Le navi della legalità torneranno e sono attesi più di Mille studenti da tutta Italia. Un’iniziativa che ha smosso anche i social attraverso l’hastag #PalermoChiamaItalia.

Gli uomini passano, le idee restano e quelle idee cammineranno sulle gambe degli uomini che verranno.

Venticinque anni fa trovavano la morte sull’autostrada di Capaci il giudice Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e la sua scorta. Venticinque anni da quell’orrido pomeriggio dove un uomo di legge, uno di noi, trovava la morte per la mano oscura di Cosa Nostra.
Palermo, e l’Italia tutta di fronte a questa morte non è rimasta in silenzio, gli anni delle stragi, perché è così che li ricordiamo, non sono passati sotto silenzio, ad oggi ogni anno Palermo con tutta l’Italia ricorda sempre il coraggio non solo di Falcone, ma anche di Borsellino.

Falcone – Borsellino, si pronunciano insieme, mai staccati, come se fossero una cosa sola e infondo per noi lo sono eccome. Sono gli uomini coraggio, quei Palermitani che hanno rotto il muro del silenzio e hanno sfidato Cosa Nostra per una città migliore, per un futuro migliore, per una vita migliore. Hanno rischiato la loro vita per darne una a noi, una vita che stiamo vivendo in una città non più sotto il gioco di un’ombra nascosta e invisibile.

C’è chi dice che i Martiri appartengono al passato, ai periodi delle persecuzioni romane. Non è più un periodo di santi questo nostro ventunesimo secolo.
Io dico che si sbagliano, io dico che hanno torto.
Il nostro secolo ha i suoi martiri, ha i suoi santi e noi li ricordiamo.
Non c’è un imperatore che ci impedisce di professare il nostro credo, se mai ci sono uomini che limitano la nostra libertà ed è in nome di quella libertà che Falcone e Borsellino sono morti.
Palermo rende grazie ai suoi eroi e a coloro i quali fino all’ultimo sono stati capaci di proteggerli.

Una lotta che non si è chiusa con loro, perché se i più pensavano di aver finalmente tappato la bocca di due persone scomode, si sono ritrovati davanti ad una verità e una realtà ben diversa.
Ne possono aver chiuse due di bocche, ma ne hanno aperte più di mille.
Hanno tagliato quattro gambe, ma ne sono ricresciute più di mille.
Non hanno spento quelle idee, quelle idee camminano con noi, vivono nelle nostre menti, nei nostri occhi.
Falcone e Borsellino siamo noi.
Noi nel nostro piccolo ogni giorno, quando facciamo in modo che la giustizia prevalga, quando non veniamo meno ai nostri principi, quando scegliamo di fare la cosa giusta al posto di quella facile e comoda.
Noi siamo Falcone e Borsellino.
E noi non staremo mai zitti.
Mai.

La città si prepara a ricordarli, con eventi che sono già partiti il 21 maggio, sabato scorso con un concerto all’Aereoporto Falcone e Borsellino.
Il 23 maggio, giorno del ricordo e della memoria, Palermo e tutti i suoi cittadini ma anche chi verrà da fuori sarà impegnato in più di un’attività in memoria del Magistrato ucciso dalla mafia.
Per l’occasione parecchie vie cittadine saranno chiuse, tuttavia l’Amat ha posto in essere la possibilità di poter usufruire dei mezzi pubblici per la giornata di martedì con un solo biglietto giornaliero di 1.40€ in modo da agevolare i cittadini negli spostamenti vista l’impossibilità di utilizzare i mezzi propri per muoversi in città.
Le zone interessate sono il Carcere Ucciardone con l’Aula Bunker dove avverranno parecchi eventi con le massime cariche dello stato e la zona dell’Albero Falcone sito in via Notarbartolo.
Queste due zone sono a traffico limitato e con rimozione coatta dei veicoli fino alla fine degli eventi.
Le corse degli autobus e dei tram rimangono invariate.

Gli eventi partono di buon mattino domani alle 9.00 con le navi della Legalità che sbarcheranno a Palermo già partite quest’oggi da Civitavecchia, la Fondazione Facone nel suo comunicato stampa rilasciato sul sito parla di un numero a tre zeri: 1000 mille studenti sono attesi al porto di Palermo per domani mattina, provenienti da tutta Italia.
All’interno delle navi grandi cariche dello stato come: Il presidente del Senato Pietro Grasso, la Ministra dell’Istruzione e dell’Università Valeria Fedeli, il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il Vice Presidente del CSM Giovanni Legnini e il professore Nando Della Chiesa.
Le navi verranno accolte dal presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone e dal Presidente della commissione antimafia Rosy Bindi.

Da qui partiranno le celebrazioni, i ragazzi delle navi della Legalità verranno accolti dagli studenti siciliani provenienti da tutti i paesi vicini a Palermo e subito dopo ci si sposterà presso l’Aula Bunker, del Carcere Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra.
Dalle ore 9.45 fino alle 12.30 con diretta degli eventi sull’emittente Rai uno.
Per l’occasione l’aula diverrà una vera e propria galleria d’arte, che mostrerà i tesori recuperati dai Carabinieri per la tutela del patrimoncio Culturale.
Ai nomi già citati si uniranno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Contemporaneamente, saranno allestiti i “Villaggi della Legalità” all’esterno dell’Aula Bunker e a piazza Magione“

In tutta Italia al richiamo social #PalermoChiamaItalia tramite Instagram e Youtube gli eventi non saranno pochi:
Milano: il convegno dal titolo “L’eredità di Falcone e Borsellino nella Calabria che si ribella”, con il magistrato Gaetano Calogero Paci, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, di Michele Albanese, Rocco Mangiardi e di Nando Dalla Chiesa.
Teramo: saranno presentati i progetti delle studentesse e degli studenti sulla legalità nell’Aula Magna dell’ateneo.
– Foggia e Bari:si terranno performance delle ragazze e dei ragazzi, testimonianze dei parenti delle vittime di mafia.
– Roma: le scuole incontreranno il Procuratore capo Giovanni Pignatone.
– Napoli: si terrà la tavola rotonda dal titolo: “L’esempio di Falcone e Borsellino: ricordare per crescere”, che sarà seguita dall’esibizione del Coro giovanile del San Carlo.
– Vibo Valentia: sarà proiettato il video “Senza niente per te”, realizzato dal coordinamento regionale delle Consulte studentesche della Calabria, in partenariato con l’Istituto Professionale di Stato Cine-TV “Roberto Rossellini”, di Roma.
– Trieste: nella sede della Corte d’Assise d’Appello, ci sarà
un incontro tra alcuni magistrati e le scuole.

Per la prima volta, inoltre, verranno presentati a Palermo i progetti sulla legalità delle ragazze e dei ragazzi delle università italiane. Grazie al Protocollo d’Intesa siglato un anno fa tra il Miur, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI) e la Fondazione Falcone, gli atenei e le realtà studentesche universitarie sono stati coinvolti nel progetto “Università per la legalità”. L’obiettivo è quello di promuovere, sulla base dei valori della Costituzione, la cultura della memoria e dell’impegno attraverso un percorso di sensibilizzazione e formazione del mondo accademico.

Un evento che quest’anno per il venticinquesimo anniversario ha decisamente una portata Nazionale più degli altri anni, non a caso sarà possibile scaricare l’app #PalermoChiamaItalia, realizzata da studenti e studentesse napoletane, e seguire le varie attività e le dirette streaming dal proprio cellulare.

Ma gli eventi non finiscono qui, a Palermo non ci si ferma.

Alle 10.30 a Terrasini: Le autorità civili, militari e religiose e i ragazzi delle scuole del territorio si ritroveranno all’interno della Villa a Mare dove sorge il Giardino della Legalità alle 10,30. Successivamente una corona, in omaggio al giudice, sarà deposta in piazza Borsellino e Falcone.

Alle 11.30 ci sarà la prova generale di “Parole Rubate” presso il Teatro Massimo, con Ennio Fantastichini, “Parole rubate” Un’opera d’inchiesta civile, sulle stragi del 92′, scritta dai giornalisti Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo, interpretata da Ennio Fantastichini, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, le musiche di Marco Betta, l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Yoichi Sugiyama“.
Fantastichini attraverso un monologo interpreterà quella voce che fin’ora è rimasta in silenzio circa i lati oscuri dell’indagine sulle morti dei magistrati, dettagli volutamente lasciati perdere, come il computer di Falcone e la famosa Agenda Rossa di Borsellino sparita dopo la sua morte.
Il teatro in questo modo diviene un veicolo di trasmissione e comunicazione dei fatti avvenuti tra maggio e luglio del 92′.
La prima e unica sarà per le 20.00 al Teatro Massimo.

Alle 15.30 Pedalata civica: Palermo /Capaci / Palermo per un chiaro e netto No alla mafia. Raduno e partenza alle ore 15.,30 da piazza Magione-Palermo (accanto teatro Garibaldi-Via Castrogiovanni) luogo di nascita di Giovanni Falcone. Attraversamento della città–Tommaso Natale-Sferracavallo-Isola delle Femmine -Capaci. Breve sosta sul luogo della strage. Ritorno e arrivo all’albero Falcone (Via Notarbartolo) dove alle 17,58 si parteciperà al momento commemorativo. Per info e contatti associazioni: Voci Attive 3384119985 – Vivi e lassa Viviri 3666612273.

Due saranno i Cortei che interesseranno la città:
15.45 Da Via D’Amelio fino all’Albero Falcone
16.30 Dall’aula Bunker del Cacercere Ucciardone fino all’albero Falcone

Alle 17.58 ora della strage verrà osservato ovunque un minuto di silenzio.

Alle 19.00 presso la Chiesa di San Domenico, verrà celebrata una Santa Messa in memoria delle vittime.“

Alle 20.30 ci sarà la messa in onda da parte di Rai uno di un Documentario sui luoghi della memoria condotto da Fabio Fazio insieme a Pif e a Roberto Saviano: un racconto a metà tra narrazione, scrittura teatrale e documentario che si svolge nei luoghi di Giovanni e Paolo. Il Palazzo di Giustizia, l’aula bunker, la biblioteca di Casa Professa, gli scogli dell’Addaura e la spiaggia di Mondello, la questura, l’albero Falcone, gli uffici dei due magistrati, via D’Amelio (dove sarà allestito il palco centrale) e infine Capaci, proprio nei metri quadrati esatti in cui è avvenuto l’attentato.
Il documentario non seguirà un ordine cronologico ma intreccerà fra loro le storie dei due Magistrati, con l’intento, come ha sottolineato Fazio, di poter raggiungere tutta l’Italia e raccontare i fatti anche a chi all’epoca era troppo piccolo per ricordare o ancora non era nato.
Altri Big saranno presenti sul Palco in Via D’Amelio con cui ci saranno parecchi collegamenti.
Il messaggio conclusivo di Fazio è quanto mai simbolico: L’auspicio, è che possano essere in tanti a seguire questa narrazione spericolata. Vogliamo che il Paese per una sera sia tutto unito.

Ed è questo che tutti noi, per la giornata del 23 maggio 2017 ci auguriamo, che non sono Palermo, ma che l’Italia tutta sia unita nel giorno della memoria, per non dimenticare, per non stare zitti, per far in modo che quel che è accaduto non si ripeta mai più.

 

Fonti:

Capitolo Quarantacinque – Rabbit Hole

IMG_20170428_173918

Come già capitato in passato, ritorno a parlarvi dei posti mangerecci della mia città, questa volta tocca a Rabbit Hole, un nuovo locale a tema Alice nel Paese delle meraviglie aperto a Palermo, nella zona del Teatro Massimo, in Via Volturno 20, neanche qualche mese fa. Lanciamoci insieme in quest’avventura, presto che è tardi!

Ho scoperto Rabbit Hole per caso, tramite un post di un mio amico di Facebook, che segretamente ringrazio per averlo visitato proprio il giorno dell’apertura e aver condiviso sulla sua bacheca le foto di questo splendido locale.
L’inaugurazione risale al 18 marzo scorso ed è stata ben accolta dai Palermitani che hanno partecipato in molti all’evento, apprezzando questa nuova sala da the, nata proprio nel cuore della città, alle spalle del Teatro Massimo che un po’ tutto il mondo ci invidia.
IMG_20170428_214713Rabbit Hole come vi ho accennato, è una sala da the, ispirato all’omonimo racconto di Carol, Alice nel paese delle meraviglie da cui sono stati tratti ben due film Alice in the Wonderland e Alice aldilà dello specchio, quest’ultimo film tra le altre cose è quanto mai recentissimo.
Il locale sia per la location, che per gli arredi interni trae ispirazione proprio dall’intero mondo che ruota intorno ad Alice e ai suoi personaggi, ogni cosa al suo interno vi ricorderà il magico mondo di Carol, persino il più piccolo dettaglio, non di meno all’entrata verrete accolti da Alice, e non scherzo, le cameriere del locale indossano proprio la mise dellaIMG_20170428_214845 protagonista, saranno loro infatti a condurvi al vostro tavolo.
Ma non è certo finita qui, perché prima di scegliere un tavolo, se è la prima volta che mettete piede nel locale, e vi assicuro che vi verrà chiesto, Alice vi condurrà in un piccolo Tour del posto, illustrandovi ogni stanza, che ha un nome specifico e i piccoli tocchi magici nascosti al suo interno.
Il locale è molto grande, e si sviluppa in lunghezza, come appunto una tana, con il suo corridoio le zone più grandi e il fondo della caverna stessa, che in realtà si tratta essere il giardino.

IMG_20170428_214752Ora, permettetemi di condurvi all’interno della tana del Bianconiglio in un tour totalmente raccontato con l’aiuto di qualche fotografia che ho scattato.
L’entrata è ampia, un grande portone ad arco è sempre aperto con il menù del giorno e qualche informazione circa l’apertivo, un’opzione maturata da poco, con solo otto euro, dalle 19.00 è possibile usufruire dell’apertivo, da quel che ho letto, si parla di una formula molto ricca e varia ed è accompagnata da vino e birre artigianali, decisamente vale il suo prezzo.
Tornando al nostro Tour verrete accolti dal copricapo del Cappellaio Matto, un enorme lampadario a forma del famoso cappello, occhio ai gradini, c’è anche in questa zona un piccolo salottino al piano superiore, con qualche tavolo se si preferisce un po’ di privacy.
La sala successiva è la sala dello Stregatto che appare con il suo sorriso enigmatico proprio dalla parete, non potete perderlo.
Ma avanziamo giusto un po’ e vi invito ad alzare lo sguardo, perché proprio in alto sospeso per aria un intero servizio da the galleggia e saprà incantarvi, proprio qui un secondo salottino e altri tavoli al piano di sopra, come all’ingresso.IMG_20170428_181907

E attenzione qui, sarà bene che vi diate una sistemata o rischiate che qualcuno vi tagli la testa, perché la stanza successiva è proprio quella della Regina di Cuori, elegante, raffinata e con i giusti colori e se notate un quadro appeso alla parete senza nulla dentro, beh è una delle prime magie che vi regala Rabbit Hole: una cornice meravigliosa per scattare delle foto ricordo con i vostri amici.
Ma non farete in tempo a stupirvi di questo angolo di regalità, perché subito dopo quasi a voler imitare un’alcova nascosta, ecco apparire il privé, una piccola stanzetta, con i muri in vetro in cui potrete accomodarvi e conversare con calma, avvolti dalla magia del luogo.
E se siete avventurosi potete sempre scegliere il tavolo social, nella sala del Brucaliffo, un lungo tavolo in legno dove poter sedere e conversare con tutti.
Piccoli tavolini nella zona del bar e poi infine il giardino, o forse dovrei chiamarlo il Labirinto.
Sì, avete capito bene, con poltroncine bianche e comodissime, si apre il labirinto di siepi che crea piccoli salottini dove poter gustare le vostre bevande e chiacchierare, in gran segreto perdendovi nella magia del luogo.
Alice vi condurrà in questo breve ma intenso tour, che con il labirinto termina, a questo punto dovete solo scegliere una delle tante sale e accomodarvi, in attesa dei menù.

IMG_20170428_173058Devo dire che il menù è ricco di bevande di ogni tipo, dagli infusi caldi, ai the di ogni tipo, fino ai the freddi di qualità inglese che sarà mia premura provare quanto prima, per finire ai classici caffè, crema di caffè e chi più ne ha più ne metta.
Importante, il The Macha è nel menù, se non lo avete provato, provatelo, se lo conoscete ordinatelo, è davvero ottimo.
Durante il tour, Alice, vi mostrerà le torte in bacheca, sono le torte disponibili per la giornata, avrete modo di chiedere informazioni per decidere in seguito. Inoltre, se ordinate il the arriveranno biscotti al cioccolato e burro.
Il servizio è veloce, curato e c’è il wifì libero all’interno del locale.
Una nota di grande enorme merito alle stoviglie, eleganti, all’inglese e intarsiate, per non parlare dei cucchiaini, ognuno ha una forma diversa, ed è tutto rifinito in oro.
Il bello di questo locale, come appunto diceva la mia amica, è che tutto può essere scordinato, non a caso per quanto omogeni nello stile, è arrivato un po’ tutto scompagnato, perchè infondo è nello stile dei thè con il cappellaio,no?
I dolci, anche se è la prima volta per me al Rabbit Hole, decisamente meritano una mensione, sono davvero ottimi, ho assaggiato anche la cheesecake al mojito, oltre alla mia torta macha e ne sono rimasta decisamente colpita, poi le porzioni sono decisamente abbondanti. Un dettaglio da non trascurare, vero?IMG_20170428_173334
Inoltre per tutto il locale l’acustica è fantastica, si può chiacchierare ed essere accompagnati da un sottofondo musicale in tema.
Andiamo ai prezzi, li trovo estremamente convenienti, con tanto di coperto di 1€ annesso: ho preso una fetta di torta, una tazza di the macha pagando solo 8.50€, insomma rientriamo nei 10€ che mi aspetto di spendere in una qualunque scala da the. Anzi, li trovo competitivi e buoni, almeno per quel che mi riguarda e viste anche le porzioni.
Segnalo anche le varie iniziative che i ragazzi, uno staff molto giovanile devo dire, promuovono quasi ogni settimana.
Io sono capitata nella settimana della cheesecake, legata ad un contest, si trattava di suggerire una cheesecake, la più votata sarebbe stata preparata e servita al locale, personalmente da amante di questo tipo di torte, anche se alla fine mi son fatta tentare dalla macha, ho ben visto questa iniziativa.
La settimana prima hanno dedicato un evento al Giappone, e decisamente il Macha è stato il sovrano indiscusso della festa.IMG_20170428_174534

Sono molto fantasiosi e intuitivi questi ragazzi, gli eventi che propongono e anche la stessa pagina parla da sola.
Tra le altre cose che si venga dal centro, o dalla zona del Tribunale, è molto facile raggiungerla, è quasi un punto di incontro, un crocevia tra più zone della città stessa, il locale.
Sicuramente tornerò al Rabbit Hole, tanto più che si trova vicino alla mia università, decisamente un punto a suo favore, tra i tanti.
Se non ci siete ancora già stati passate, io sinceramente mi aspetto grandi cose da questo posticino qui.

Informazioni:

Aperto dal martedì alla domenica, 9.30 – 13.30 e 16.30 – 23.45
Il lunedi sono chiusi
Email:@RabbitHolePalermo
Via Volturno, 20
Tel: 3270070818