Capitolo trentanove – De’ Medici

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Medici –  the masters of Florence. Per noi italiani I Medici, senza sottotitoli, noi chi più e chi meno i Medici li conosciamo. Una piccola e significativa riflessione sulla season premiere di ieri su Rai 1, ben due episodi, i primi due episodi. Parliamone insieme, pro e contro di questa nuova serie che sembra aver portato una ventata di aria fresca nella fiction italiana.

 

Io penso seriamente che questa sia una svolta per la fiction italiana.
I Medici sono la svolta che tutti noi aspettavamo nel panorama italiano, finalmente abbandoniamo le fiction che quasi son delle soap opera, per qualcosa di più concreto, di spessore e che riesce a tenere incollate le persone alla tv.
Mi è bastato guardare Facebook sta sera mentre guardavo le prime due puntate per capire, che molti di noi hanno abbandonato le tastiere per godersi due ore in tranquillità alla tv, per gustarsela questa season premiere.
Devo anche dire che la scelta di lasciar lo spazio giusto, nè troppo nè poco alla pubblicità l’ho apprezzata, nell’era dello streaming e del re-watching decisamente la pubblicità è quel granello di polvere che ci spinge a dire no ad un programma televisivo.
Per chi non lo sapesse e per chi di storia ne mangia poca, ma è davvero raro sopratutto visto che parliamo de I Medici, si tratta di una delle famiglie che ha dominato il panorama italiano nel periodo del Rinascimento e che ha permesso che Firenze passasse alla storia come una grande città, la Signoria, la Repubblica, il Brunelleschi sono tutti nomi legati a loro, che ruotano intorno alla famiglia Medici.
I Medici li troviamo a Firenze, ma in altre parti di Italia troviamo altre famiglie che come ho già detto concorrono a dar forza e lustro alla penisola: gli Sforza a Milano, i Borgia a Roma con il papato, gli Este a Ferrara e i Dogi a Venezia.
Quando parliamo di Rinascimento assolutamente non parliamo solo d’arte ma anche di queste grandi famiglie e di questi poli di cultura e rinnovamento appena citati, resi tali dalle famiglie che hanno governato per secoli su quelle terre.
I Medici partono dal basso, divengono grandi e fanno della loro città una potenza, potenza della famiglia e potenza della terra. Nel primo episodio quest’idea è forte, sono dei banchieri, giocano con il denaro ma anche con il potere, tirano le fila di ogni ambito, i-medicisfruttandolo a dovere. Se andate a scavare nella storia dei Medici troverete quanto sono stati grandi, eclettici e lungimiranti.
Ma anche qui vi è la calunnia, se i Borgia sono gli incestuosi, i Medici sono gli Usurai, ma il segreto qui per essere una grande famiglia e far passare alla storia il proprio nome è quello di tirar dritto e proseguire verso l’obiettivo: la gloria che conquista il capo famiglia è gloria della città, lustro per i propri figli e memoria per chi verrà dopo. Ogni cosa è finalizzata alla grandezza e alla realizzazione.
La calunnia e la congiura, la storia ci insegna che per quanto bene faranno, saranno ostacolati, ma non anticipo nulla.
Andiamo all’episodio, anzi agli episodi.
Questa season premiere convince. Per me è assolutamente sì.
Stiamo parlando di storia signori miei, storia nel vero senso della parola, sono fatti storici quelli visti sullo schermo, sicuramente romanzati, ma il punto è questo: è storia.
Nell’epoca in cui viviamo la tv che viene strumentalizzata per far tanto schifo, nel momento in cui ci troviamo davanti ad un prodotto come I Medici, dobbiamo apprezzarlo.
E il perché è assai semplice chi più e chi meno, con la scusa della fiction, con la scusa dell’attore che piace, quella fiction la guarderà e sicuramente imparerà qualcosa.
Qualcosa resterà.
Magari uno su due vedrà la storiella d’amore e buona notte ai suonatori, ma all’altro qualcosa resterà, ogni strumento è adatto per conoscere la storia, può essere un punto d’inizio per un approfondimento.
Poi devo essere sincera porre i fatti in questo modo, rendere gradevole i dialoghi, dar ad ognuno di loro una dimensione umana, che si avvicini a noi, alle nostre vite, pur conservando quell’idea di grandezza a cui i Medici aspirano, aiuta. L’ho apprezzato.
Il pregio di questa serie è che avvicina la storia al nostro vissuto.
E’ un cast stellare, le attrici sono molto brave, Miriam Leone mi è piaciuta particolarmente nel ruolo di Bianca quella lavandaia romana che guarda alla realtà per quella che era al tempo: con la bellezza non ci si riempie la pancia, per questo si fa convincere a lasciarlo.
Era un periodo duro.
Dustin Hoffman è eccelso nel ruolo di Giovanni De Medici, nel ruolo del padre di famiglia che non ha dimenticato chi è e chi è stato e che ha come unico obiettivo la grandezza della sua famiglia. Amo e odio questo personaggio, in buona parte lo capisco, il profondo senso del dovere, lo si capisce.
Vogliamo parlare di Alessandro Preziosi e del suo Brunelleschi?
L’entrata in scena, vi rammento solo quella: “Siete dei folli, dei pazzi, non sapete fare nulla.” e bum con un gesto, con la sua teatralità che è propria del Preziosi, li zittisce tutti. Brunelleschi era un genio folle, lui è riuscito a farci arrivare quest’idea.
tumblr_o8rg9rzdkk1s4pqyso3_r1_250“Ma perché non l’avete detto davanti agli altri?” “Perchè mi ruberebbero il genio spacciandolo per loro”. Il tono, la gestualità, le parole. Semplicemente perfetto.
E poi arriviamo a Richard Madden, che abbiamo lasciato nella disfatta del nord con Robb Stark morto e lo rivediamo qui, signore di Firenze.
Magistrale.
Il contrasto fra il Cosimo di ventanni e il Cosimo dell’età adulta, che ha preso il posto del padre è da togliere il fiato, posso dirlo?
Il ragazzo pieno di sogni, disilluso al matrimonio, con il freddo e calcolatore signore di Firenze che muove in silenzio e nell’ombra i fili del potere.
“Sono il figlio di mio padre.” o ancora “Io agisco dove ho spazio per agire.” E questo lo dice di fronte all’irruenza del fratello che non comprende quanto ogni loro mossa, dopo la morte del padre sia un rischio e una spada che può calare su di loro da un momento all’altro.
In due episodi assistiamo ad una crescita che gioca fra il passato e il presente in cui è ambientata la serie.

Una cosa soltanto mi ha davvero fatto storcere il naso: i riferimenti storici che mancano, mi sarebbe piaciuto sentire il nome del papa eletto o il nome del papa a cui Lorenzo chiede udienza, quello è un elemento che sicuramente ti aiuta a contestualizzare il periodo. Ma anche un banalissimo cenno alle date, invece di quel “vent’anni prima” bastava mettere e quindi dilungarsi: XXXX data – vent’anni prima. Una piccolezza che sicuramente non avrebbe guastato nulla, anzi avrebbe aiutato e reso migliore il tutto.

E’ una serie che sicuramente promette bene, c’è la giusta dose di intrigo e la giuste dose di storia, è un liberamente tratto da, per carità divina, lo è eccome, ma non è un documentario di Piero Angela, è una fiction, una serie televisiva.
La Rai questa volta ha messo a segno un gran colpo, perché il prodotto finale non è assolutamente banale e stucchevole, risulta essere leggera e allo stesso tempo di spessore.
Le interpretazioni degli attori ci permettono tutto questo, i dialoghi, la storia per come gli sceneggiatori l’hanno ideata ci permette tutto questo.tumblr_oebpiz8vqu1rjjyjio3_500
Non è il solito polpettone della Rai, non è la solita musica con questa serie televisiva, siamo oltre il target a cui la Rai ci ha abituati e se in molti siamo giunti a guardare gli episodi per Madden, uscirne positivamente stupiti e con l’idea di continuare, perchè abbiamo apprezzato non solo l’ambito puramente visivo, ma anche il contenuto… questo vuol dire qualcosa, questo sicuramente è qualcosa.
Poi beh, l’ironia che molti fan di Got, sono riusciti a intravedere nei primi due episodi… è quanto dire.
C’è ironia, ci sono le gioie (queste sconosciute!) ci sono degli ottimi attori e una grande storia e inoltre i costumi (voci dall’alto mi suggerisce che è così) sono italiani, made in Tirelli. E’ roba nostra, i Medici sono roba nostra.
E per una volta lo streaming sottotitolato tocca agli americani.