Capitolo 48 – Il Tempio Maggiore di Roma

a120a7ff394be430b6b380b3307a712d

Il Tempio Maggiore di Roma, una delle sedici Sinagoghe ebraiche presenti sul suolo romano, sito in Lungotevere De’Cenci, in stile Liberty è uno dei più belli monumenti di Roma all’interno del ghetto ebraico e nelle vicinanze del Fatebenefratelli e l’Isola Tiberina.
Vi racconterò in questo post la mia esperienza a gennaio quando sono riuscita a visitarla durante il mio ultimo soggiorno romano.

1970006f04dd7f3e9c0df2d8b4ffa7b4Il Ghetto ebraico ormai è un quartiere caratteristico di Roma, nel secolo scorso è stata la prigione degli ebrei di Roma, costretti a vivere in quella zona lungo le sponde del Tevere da un’ordinanza papale che poi si è tradotta nelle leggi antisemitiche del fascismo.
Gli ebrei di Roma rappresentano un grande pezzo di storia di Roma stessa, a sentire la guida che vi condurrà all’interno dell’edificio sacro stesso, i veri romani di Roma sono sopratutto gli ebrei del ghetto.

Se decidete di far visita alla Sinagoga è bene che fate attenzione ad alcune cose, visionate il sito: Sito della comunità ebraica perché la Sinagoga non è aperta al pubblico durante le festività ebraiche o le celebrazioni, per poter partecipare alle celebrazioni occorre un ab3f5282fdcec3eaa97af1f50e4ed825permesso da richiedere alla direzione stessa ben motivato e non sempre è possibile ottenere quel permesso.
Tramite il sito che vi ho lasciato potete trovare informazioni dettagliate sulla comunità ebraica di Roma e le loro festività.
L’orario è assai flessibile, li trovate a questo sito qui: Museo Ebraico orari lo troverete aperto dalle 9,30 fino alle 16.30 da ottobre a marzo e fino alle 17-18 da aprile a settembre, l’estate permette orari più flessibili.
Il vernedì è aperto dalle 9 alle 14 in orario invernale e dalle 10 alle 16 in orario estivo.
37fe8d6f759bba818bfcf3a7417f55f9Il sabato è sempre chiuso, così come la domenica e durante le festività ebraiche. Tuttavia sul sito troverete tutte le info del caso.Fuori all’ingresso una piccola tabellina parla delle tariffe e delle agevolazioni, il biglietto intero è di 11 euro, gruppi (minimo 20 persone) si scende a 8 euro, per gli studenti è 5 euro e bambini sotto ai 10 anni e disabili non in gruppo, l’ingresso è gratuito.
Quando l’ho visitata io c’erano dei giornalisti, ma da quanto ho capito avevano avvisato prima la direzione del loro arrivo.

Raggiungere il Tempio Maggiore di Roma è facile anche con i mezzi stessi, ma sinceramente il percorso che mi ha suggerito Google Maps è stato di tutto rispetto e a guardarlo meglio adesso, noto come sia anche possibile fare più soste e vedere altri monumenti oltre la Sinagoga.
Il punto di partenza è il Ponte Umberto Primo, dovete attraversarlo e giungere all’altra sponda rispetto a dove si trova Castel sant’angelo e il vaticano.
La via è dritta fino a che non giungete a Piazza di Tor Sanguigna, svoltando a sinistra. fc997ad37b9b6f70925cb9120d58ca1bQuesta zona fino a Piazza delle Cinque Lune l’ho trovata davvero particolare e singolare, piena di negozietti di antiquariato e di Hotel decisamente retrò. Vi ritroverete in Corso del Rinascimento, qui potete tranquillamente fermarvi, Palazzo Madama è alla vostra destra. Ma in zona troverete anche il Pantheon e piazza Navona e poco più di giù di Piazza Navona Campo De Fiori, più altre chiesette in cui potete soffermarvi, insieme al Cafè Eustachio, vicino l’omonima chiesa se volete godervi un momento, per quanto tra il Pantheon e Campo De Fiori, i luoghi di ristoro non mancano.
Se vi siete concessi o meno questo piccolo Tour tra le mete che vi ho segnalato, per ritornare sul cammino, basterà che torniate su Corso del Rinascimento, lungo la via Piazza di Torre Argentina.
L’ultima tappa prima di giungere alla Sinagoga è sicuramente Piazza delle Cinque Scole, che apprenderete dalla Guida erano i cinque palazzi che custodivano le scuole ebraiche o per essere precise le ramificazioni dell’ebraismo stesso. 6e902352684fb388853f47e41ca203d4

Non esistono solo gli ebrei che provengono appunto dalla Palestina come molti di noi pensiamo, ci sono anche di origini spagnole (la piccola sinagoga all’interno del museo è spagnola) e questi cinque palazzi nell’omonima piazza li radunava durante il periodo in cui gli Ebrei erano chiusi nel Ghetto per ordinanza papale.
Superata la piazza siete giunti a destinazione, la Sinagoga con il Ponte Fabricio è davanti a voi, insieme all’Isola Tiberina e al Fatebenefratelli.
Ora, quando sono arrivata, visto che giungevo da Piazza delle Cinque Scole per raggiungere l’ingresso ho dovuto far il giro, l’ingresso è proprio dalla parte del Ponte in sostanza ma devo dire che poter girare attorno all’edificio è stato molto bello, ho avuto modo di osservarlo con calma, anche perché non soltanto ci sono i vetri e le porte, ma anche sulle pareti ci sono verie incisioni risalenti alla seconda guerra mondiale e agli ebrei morti durante quel periodo, quasi a ricordo e memoria di ciò che è stato, l’ho trovato molto toccante.

8b5fc34b06286d3e0efb7d3d3221acaaSulla zona intorno non mi sono soffermata all’inizio, ve ne parlerò dopo.
L’ingresso ci sono dei controlli, poi verrete indirizzati verso l’ingresso del museo, il museo in sostanza è l’inizio del Tour, sarà poi la guida a portarvi in Sinagoga, non accedete da soli.
Ho apprezzato davvero le donne del museo, tutte appartententi alla comunità ebraica stessa, molto attente e gentili, si è accorta lei che potevo accedere al ridotto e la cosa non mi è dispiaciuta devo essere sincera.
Prima di entrare vi diranno a che ora sono le visite guidate in Sinagoga, ci sono due orari diversi per quella in inglese e per quella in italiano.
Da quel che ho potuto capire, le visite in italiano sono ogni mezz’ora, quelle in inglese ogni quaranta minuti. La guida tuttavia vi verrà a chiamare e radunerà piccoli gruppi dicendo se sarà in inglese o in italiano e visto che il museo non è così grande, è assai facile che non perdiate l’appuntamento. Anche se all’ingresso, consegnata la guida vocale, vi diranno dove troverete la vostra guida, in che sala.
Insomma le informazioni non mancano!

Muniti di guida elettronica raggiungete il museo e sinceramente io ne sono rimasta estasiata.
E’ un tuffarsi nella cultura ebraica a trecentosessanta gradi, tra stoffe, utensili, libri e fotografie.
Le stole dei rabbì, i testi antichissimi, i rotoli e i contenitori in legno che custodiscono la Torah.
Non manca nemmeno la zona in cui si racconta la storia del ghetto dalle sue origini ad oggi.
E’ un tripudio di colori e di scenari questo museo, tutto perfettamente conservato.
Alcuni pezzi delle sinagoghe appartenti alle Scole sono presenti all’interno, li noterete quando vi avvicinerete alla piccola Sinagoga Spagnola, molto intima e caratteristica.
Non manca anche il periodo della guerra mondiale e i testi appartenti ai deportati.
Sono rimasta molto toccata da quella sezione, sopratutto perché mentre ero presente una nonna raccontava a sua nipote della guerra, è stato emozionante.

La Guida ci ha riuniti dopo aver terminato la visita all’interno del museo, conducendoci all’interno dell’edificio sacro, qui agli uomini è richiesto di indossare la Kippah in segno di rispetto verso il luogo sacro.
I banchi sono nominativi la navata centrale è per gli uomini, le donne seguono le funzioni religiose dalle due navate laterali.351fe190d50ec596770b9ea5fe681a5e

Non ricordo come si chiamava la guida, ma so per certo che è un’ebrea di Roma ed è stata fantastica, aperta alle domande, scherzosa e divertente, non solo ha raccontato la storia, ci ha anche concesso qualche aneddoto interessante.
L’altare è più in alto, ma questa è stata una scelta degli architetti, la Torah per quanto custodita dentro una tenda, è alla portata di tutti.
L’edificio venne costruito come a riconciliare gli ebrei con la città di Roma, doveva appunto celebrare tutto questo.
Lo stile è lo stesso dell’esterno, Liberty con colori tenui e pastello.
L’altare centrale e la tenda dov’è racchiusa la Torah ha un’iscrizione in ebraico, che sta a significare: “Santità. Ricorda il luogo in cui ti trovi.”
L’altare è imponente e con questa scritta sul frontone di quel piccolo tempietto con la tenda che racchiude la Torah la sensazione è ancora più particolare.

a6ee9bc1ca5d6d7e156b47a9ac1ce6e8I colori richiamano le Sacre Scritture, l’arcobaleno sulla Cupola che è quadrata, ricorda il diluvio universale, i cieli stellati sui tetti delle due navate, la Promessa di Dio ad Abramo circa la sua discendenza, sarebbero stati tanti quante le stelle del cielo.
C’è una grande organizzazione all’interno della Sinagoga, ordine e sinceramente ho apprezzato anche questo lato della cultura ebraica.
Si respira sacralità fra quei marmi bianchi, reale sacralità.
Alla fine della visita guidata siamo tornati al punto di partenza e lungo le mura del cortile ci sono altri reperti antichi da poter guardare.

Una volta all’esterno ho potuto godermi un po’ la zona e il quartiere, per quanto avessi dalla mia poco tempo, complice un appuntamento con degli amici.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata una chiesa davanti alla Sinagoga stessa, l’iscrizione sulla porta d’ingresso, non solo era in latino, ma anche in ebraico a testimoniare proprio questa vicinanza e unione fra le due comunità.
Dietro la Sinagoga è pieno zeppo di ristoranti Kosher, ristoranti di cucina ebraica o Romano-ebraica, è tipico del ghetto e sono davvero ottimi tutti, non ho avuto modo di provarli.15c0dec39a0c552c3ad41d3e0350ae1e

La zona del Lungotevere è caratteristica, uno scorcio di Roma che posso esser sincera mi mancava davvero.
Ponte Fabricio, è semplice eppure rimane impresso.
La giornata era grigia ma l’aria che si respirava era decisamente particolare, per qualche strano motivo era come se non fossi realmente a Roma, ma altrove.
Si respira davvero un’aria diversa nel ghetto, l’ho trovato pittorico, non posso nascondere di essermi emozionata a passeggiare sul ponte e sul Lungotevere De’ Cenci.
Il Tempio Maggiore di Roma è un luogo che merita e sinceramente spero di poter visitare più avanti con più calma e potermi concedere un pranzo in uno dei tanti Kosher in zona, senza contare che devo soddisfare la mia voglia di avere una Kippah tutta mia.

 

Articoli correlati: